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Si apre oggi, 21 febbraio, a Trieste la tre giorni del Festival Tartini 330+1, un cartellone di eventi organizzato con il contributo speciale del Ministero dell’Università e della Ricerca che rappresenta l’atto conclusivo delle attività promosse fra il 2022 e il 2023 dal Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli”, emanazione del Conservatorio Tartini per lo studio e la divulgazione dell’opera del genio piranese del violino, nato nel 1692, quindi esattamente 330 anni fa + uno.
La serata odierna si apre alla libera fruizione della città, previa prenotazione al telefono 040.6724911 oppure su infoline conts.it Il primo concerto della Trilogia proposta nell’ambito del progetto Tartini 330+1, alle 20.30 nella Sala Tartini (via Ghega 12), è dedicata a Giuseppe Tartini e la “Scuola delle Nazioni” e vedrà protagonista l’Astree, formazione strumentale specializzata nel repertorio sei-settecentesco, nata nel 1991 sotto l’egida dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte. Francesco D’Orazio violino, Rebeca Ferri violoncello e Giorgio Tabacco clavicembalo proporranno musiche di Giuseppe Tartini, di Pietro Nardini e di Pierre La Houssaye. L’Ensemble trae il proprio nome da una composizione di Francois Couperin Le Grand che sul finire del Seicento chiamo L’Astree una delle sue Sonades en Trio. Il gruppo svolge un’intensa attività concertistica, da Settembre Musica alla Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, da Ravenna Festival al Centre de Musique Baroque di Versailles, dalla Cambridge Society di Boston, all’Auditoriom de Musica di Madrid, dalla Frick Collection di New York alla Vancouver University, al Teatro Coliseum di Buenos Aires, alla Konzert Haus di Vienna.

Astree


Sempre oggi, alle 16, nel foyer della sala Tartini, inaugurazione della mostra “Maestro delle Nazioni. Il patrimonio culturale europeo condiviso di Giuseppe Tartini”. Articolato in venti pannelli, il percorso espositivo vuole sottolineare il ruolo centrale del compositore e didatta nello scambio culturale e musicale del suo tempo: teorico della musica e intellettuale, Tartini fu costantemente in dialogo con le maggiori personalità dell’Europa del suo tempo. La mostra è realizzata del Dipartimento di studi linguistici e letterari dell’Università di Padova con il Dipartimento di musicologia dell’Università di Lubiana, a cura degli esperti Sergio Durante, Nejc Sukljan e Boštjan Udovič. La personalità poliedrica di Tartini viene così illustrata a tappe in questa mostra già allestita anche al Parlamento Europeo a Bruxelles, con l’apporto di testi in lingua italiana, slovena e inglese.
Inoltre, il convegno dedicato a Giuseppe Tartini si apre oggi, dopo l’inaugurazione della mostra, con un focus sulle iniziative del Centro di documentazione e studi tartiniani Bruno e Michèle Polli, a cura degli studiosi Giulio D’Angelo (Conservatorio di Trieste) e Paolo Da Col (Conservatorio di Venezia). introdotto dai saluti istituzionali della presidente del Conservatorio di Trieste Daniela Dado e del direttore Sandro Torlontano. E dalle 18 interverranno, moderati dal docente Federico Gon, gli esperti Agnese Pavanello (Musik-Akademie Basel/FHNW), Cristina Scuderi (Conservatorio di Trieste) e Chiara Casarin (Università di Padova).
Due le finestre speciali del convegno: la prima, oggi stesso, sarà dedicata all’illustrazione del poderoso progetto del Catalogo tematico online di Giuseppe Tartini: sulle caratteristiche e potenzialità di sviluppo del format interverranno gli esperti Peter Stadler (Università di Paderborn), Guido Viverit e Margherita Canale. Prodotto dal Centro di documentazione e studi tartiniani Bruno e Michèle Polli sulla base dei risultati del progetto tARTini (avviato col Programma europeo INTERREG A Italia Slovenia 2014 – 2020), il Catalogo tematico pubblicato sul portale discovertartini.eu è certamente uno dei più significativi fra quelli mai realizzati per la quantità dei dati disponibili. Tutta la struttura si basa sul sistema MerMEId, una piattaforma di catalogazione in grado di offrire vaste modalità di consultazione e interrogazione dati, oltre all’immissione di nuovi materiali. La realizzazione del catalogo tematico delle composizioni di Giuseppe Tartini ha dovuto tener conto di varie problematiche e di un’opera spesso dispersa e frammentaria. Dallo studio degli autografi si evidenzia il fatto che Tartini tornò spesso sulle sue composizioni, rivedendole e modificandole nel corso degli anni. L’indagine sulla produzione musicale di Tartini ha a disposizione alcuni strumenti catalografici relativi ai concerti per violino e orchestra e alle sonate per violino. Il catalogo redatto da Minos Dounias nel 1935 è tuttora usato per i concerti per violino di Tartini, il lavoro più aggiornato sui concerti è la tesi di dottorato del 2010 di Margherita Canale I concerti solistici di Giuseppe Tartini. Testimoni, tradizione e catalogo tematico. La nuova numerazione del Catalogo, secondo quanto già realizzato da Canale, utilizza la sigla GT (Giuseppe Tartini) seguita da numeri e lettere per le tonalità. L’elaborazione del catalogo tematico digitale consente interrogazioni e ricerche integrate ed è consultabile sul sito discovertartini.eu

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Una formazione “all stars”, con tre prime parti del Teatro alla Scala, e un repertorio sorprendente per raffinatezza e originalità saranno al centro del terzo concerto di “Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela”, la Stagione Cameristica di Trieste firmata dall’Associazione Chamber Music e curata dal direttore artistico Fedra Florit. Domani 22 febbraio, alle 20.30 al Teatro Miela di Trieste, riflettori su un quintetto d’eccezione composto da Francesco Manara, primo violino alla Scala di Milano, e dal violoncellista Massimo Polidori, prima parte nello stesso Teatro. Assieme al pianista Claudio Voghera formano, dal 1993, il celebre e pluripremiato Trio Johannes. Con loro suoneranno a Trieste due amici di lungo corso: Simonide Braconi, prima viola, sempre alla Scala, e il noto contrabbassista Paolo Borsarelli. Epilogo culminante del programma sarà un’esecuzione preziosa, “Die Forelle” di Schubert, pagina sublime e raffinata per Quintetto in la maggiore. Sul finire del 1817 Schubert compose questo celeberrimo Lieder con quattro copie manoscritte, l’ultima del 1821, contenente le cinque battute introduttive. Il Lied è ispirato dalla visione di “un chiaro ruscello dove la trota capricciosa sfreccia come un dardo. lo assistevo dalla spiaggia e guardavo in tutta pace i guizzi dell’allegro pesciolino”. Lo precederà la recentissima composizione di Simonide Braconi, “Variazioni après Schubert”, ideale preludio alle evocative note del genio austriaco. In apertura di concerto il Trio in fa diesis minore di Joseph Haydn e il Quartettsatz di Gustav Mahler, ovvero “Tempo di Quartetto”, opera giovanile composta a Vienna, un Quartetto con pianoforte, partitura principe della tradizione classicista impersonata allora da Brahms. Il concerto si terrà nella camera acustica allestita da Chamber Music al Miela, realizzata da SuonoVivo con il sostegno dei Soci e della Fondazione CRTrieste. Biglietti presso TicketPoint Trieste, dettagli sul sito acmtrioditrieste.it. La Stagione 2022 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali, Civibank e Zoogami.

Trio Johannes, Braconi e Borsarelli.

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BAGLIORI/RUMORI è il quarto appuntamento di ILYM – International Lessons for Young Musicians – progetto di format televisivo per un Academic Reality di didattica musicale avanzata. La puntata andata in onda su RAI 3 TV, come annunciato, domenica sarà replicata domani, alle ore 21.20 su RAI 3 bis, DigTer. 810 e Tvsat 310). Ideato da Marco Maria Tosolini, che tiene le lezioni, a lungo docente di Storia della Musica al “Tartini”, musicologo, musicista, compositore e drammaturgo, ILYM è il primo caso di produzione televisiva di un Conservatorio in collaborazione con la RAI rappresentata dalla regia di Mario Mirasola. Testimonial d’eccezione nella sigla di apertura è il grande attore Alessio Boni. Il “focus” di questa lezione è il chiedersi se la Musica è stata “forte” solo con l’espansione dell’orchestra da camera a orchestra sinfonica, fino al “gigantismo” a cavallo fra XIX e XX secolo e, poi, con l’amplificazione e la cultura della musica Rock. Sarà sorprendente scoprire, attraverso documenti audiovideo rari e preziosi come anche nel mondo antico il suono “forte” fosse importante, con varie funzioni, spesso dialogante con le forze sonore della natura e non solo come potenza d’espressione nel mondo moderno. Gli audiovideo a scopo didattico sono stati curati dallo studente Enrico Ciacchi e, nel corso di ogni lezione, la traduttrice di lingua madre inglese Daniela De Alti leggerà brevi e riassuntivi abstracts per la diffusione internazionale del programma. Ospiti di prestigio come il direttore d’orchestra Adriano Martinolli d’Arcy, il pianista e direttore artistico Maurizio Baglini, il pluristrumentita di musica antica Fabio Accurso, lo scienziato, biologo molecolare e inventore della “Sonocitologia” Carlo Ventura rendono questa puntata molto stimolante e originali. Fra i talentosi studenti del corso si esibiranno André Araujo, alle percussioni, Andrea Fùrlan al pianoforte, interprete di una composizione di Jacopo Cerpelloni e, infine, il chitarrista Lorenzo Moro, impegnato in raffinate musiche di Torroba. Sing a simple Song di Sly Stone siglerà la puntata proposta dalla Band “Music Academy Jazzfunk”, gruppo musicale guidato da Tosolini (batteria, chitarra, keytar) con ospiti studenti provetti e formato da Paolo Viezzi (basso, direzione), Lorenzo Marcolina (sassofoni), David Tomasetig (pianoforte, tastiere). Anna Fabris, Alessia Trevisiol, Sanja Marija Viviani, voci, André Araujo, percussioni, Francesco Pandolfo, batteria, Riccardo Pitacco, trombone sono gli studenti del Conservatorio “ospiti” della Band.

Marco Maria Tosolini

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In copertina, un celebre ritratto di Giuseppe Tartini il Genio di Pirano.

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